Resistenza agli urti

Per il materiale con cui è costruito lo scafo di una barca d'altura la capacità di resistere agli urti è una caratteristica fondamentale. Quando ci siamo trovati a scegliere il materiale abbiamo cercato quello che ci desse la maggior garanzia di resistenza.

Essendo il materiale scientifico in circolazione non troppo semplice da interpretare, qualche anno fa insieme a Ivan Benedettini del Cantiere del Legno , abbiamo fatto una prova empirica per verificare in modo qualitativo la resistenza di due tipologie di materiali.

Abbiamo realizzato due campioni , uno in compensato marino laminato con tessuto biassiale di vetro con resina epossidica e l'altro in sandwich con pelli in tessuti di vetro biassiali laminati con resina epossidica e anima in PVC densità 80Kg/mc.

Poi con un fucile calibro 6  caricato con un pallettone singolo abbiamo fatto sparare i due campioni tenendo la canna del fucile a circa 10 metri da ogni campione.

Fronte dei campioni

In entrambi i campioni il proiettile è penetrato senza sfondare, causando danni rilevanti alla pelle esterna. Il campione in sandwich (quello a destra) presenta danni più estesi.

Retro dei campioni

Il campione in compensato marino laminato (quello a sinistra) presenta una delaminazione (distacco della pelle interna dall'anima in compensato) in corrispondenza della zona di impatto del proiettile.

Il campione in sandwich con anima in PVC è completamente integro e non ci sono segni di delaminazione della pelle interna.

Quello che è successo è che l'anima in compensato marino essendo rigida ha trasmesso l'energia dell'impatto alla pelle esterna delaminandola, mentre l'anima in PVC  ha assorbito la totalità dell'energia dell'impatto.

In caso di urto in mare (a parità di energia) lo scafo in compensato marino non sarebbe più stagno e nella zona di delaminazione inizierebbe a filtrare acqua all'interno dello scafo, mentre lo scafo in sandwich rimarrebbe stagno.

Resistenza agli urti ultima modifica: 2016-11-02T17:05:06+01:00 da Lorenzo Leonello